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Una cartolina per...le copie di cortesia


Una "cortesia" che diventa un obbligo. La riforma che ha introdotto il processo civile telematico nel nostro paese era nata con l'intento di era stata introdotta per snellire il traffico nelle cancellerie, eliminare il costo della carta e agevolare gli addetti ai lavori, sia magistrati sia avvocati. Tuttavia non è ancora così. Infatti, nonostante le proteste da parte dell'avvocatura, che ha detto no alla copia di cortesia, ritenendola inutile e superflua in un sistema dove ormai si lavora esclusivamente per via telematica, ed l'annuncio del 6 agosto us. del Ministero della Giustizia, di un regolamento ad hoc «che detterà alle cancellerie le regole per le modalità di acquisizione e conservazione del materiale cartaceo ed indicherà in maniera esplicita che le 'copie di cortesia' oggetto dei vari protocolli non saranno più gestite e accettate dalle cancellerie», in molti Tribunali la cortesia si tramuta in obbligo. La dimostrazione è una recente ordinanza (14.09.2015) del Tribunale di Roma – Sezione fallimentare, con la quale, il giudice delegato per l'istruzione del procedimento prefallimentare, visto l'art. 16 – bis comma 9, del d.l. n. 179 del 2012, convertito convertito con legge n.221 del 2012, ordina al ricorrente di consegnare al cancelliere, prima dell'udienza di discussione, copia in forma cartacea: del ricorso introduttivo (una per ciascun componente il collegio) dei documenti offerti in comunicazione con il ricorso unitamente a specifico indice descrittivo di ciascun documento. Insomma, si è introdotta una novità, peraltro epocale, e il "sistema" non è ancora pronto? La diatriba c'è, sarà il Ministero, così come ha annunciato, a risolverla?

Carmen Langellotto